mercoledì 9 maggio 2012

Brass monkeys - The B.E.A.S.T.I.E. Boys

THREE MC'S AND ONE DJ

New York City. Fine degli anni '70, inizi degli anni '80. I Beastie Boys nascono nel contesto della Grande Mela precorrendo e perseguendo meglio di tutti gli altri il concetto di crossover che poi si svilupperà fortemente negli anni '90. Inizialmente c'è l'Hardcore Punk di matrice newyorchese e non solo. Michael "Mike D" Diamond, Adam "MCA" Yauch, John Berry e Kate Schellenbach sono i The Young Aborigenes, vengono fondati nel 1979 ma cominciano a fare realmente musica nell'81. Poi si aggiunge Adam "Ad-rock" Horovitz, musicista nei The Young And The Useless, e allora ecco il primo, storico e.p. Polly wog stew del 1982. Qui nascono già i primi classici. B.E.A.S.T.I.E. Boys apre i battenti ed è una dichiarazione d'intenti molto diretta e semplice. Egg raid on Mojo è una dedica ad un buttafuori, è in chiusura e rappresenta il degno punto della loro prima release. E' ancora oggi uno dei loro brani migliori del primo periodo. Presto succede qualcosa: i tempi stanno cambiando e i Beasties, coadiuvati dal loro dj nonchè deus ex machina della storica label Def Jam, Rick Rubin, virano verso lidi Hip Hop, cercando la sperimentazione dei linguaggi dell'HH con quelli del rock. Schellenbach non ci sta e prosegue il suo percorso, Berry viene rimpiazzato da Horovitz e nel frattempo è uscito Cooky Puss, lavoro di transizione che porta inevitabilmente a Licensed to ill nel 1986 dopo alcune releases.

 

THE NEW STYLE

La label è la Def Jam, ai piatti c'è Rubin, ai microfoni c'è il trio definitivo, Mike D, MCA e Ad-rock. Tutto è pronto per fare un po di sano crossover tra HH oldschool (ma quelli erano gli anni '80), rock'n roll e punk, e in tutto questo c'è posto per una collaborazione con i loro predecessori, i Run DMC, che nel frattempo avevano realizzato qualcosa di simile con la storica Walk this way, con gli Aerosmith. Quello che rende unici i Beasties però è il fatto che loro non sono dei rapper ma degli artisti che, tra le altre cose, rappano. E inoltre sono bianchi. Il loro crossover parla la lingua della multiculturalità che nasce dalle loro origini ebraiche. Quello che si sente è musica che sembra non prendersi estremamente sul serio ma che riveste un ruolo molto serio all'interno del panorama. E se Rhymin' and stealin introduce il discorso, subito gli segue The new style. "Il Nuovo Stile" è il crossover. E si prosegue così con un brano jingle come Girls e soprattutto con Fight for your right (To party), altro classico fondamentale della band, poi con No sleep 'til Brooklyn e con Brass monkey, andando a formare un trittico fondamentale per la comprensione del genere. Non che Slow and low in collaborazione con i Run DMC e Time to get ill siano da meno. L'impressione è sempre che loro non sbaglino mai e che tutti i brani siano destinati a diventare dei classici del genere. In tutto ciò non ha importanza fondamentale quale sia stato il processo concreto che li ha portati verso altri stili: le loro radici nell'Hardcore sono ancora ben salde, ma questo si mostrerà particolarmente qualche anno dopo.

 

B-BOY BOUILLABAISSE

Dopo l'enorme successo del disco precedente, due anni dopo il trio ci riprova e crea qualcosa di eccezionale e di completamente diverso rispetto al passato. La sensazione è quella di essere sempre più lontani dagli stilemi dell'HH classico e sempre più vicini alla Musica in quanto tale. Questo è dimostrato dalla scelta (per la prima volta) di servirsi di musicisti di ottima fama per creare cose più particolari. Il risultato è Paul's boutique del 1989, da molti considerato uno dei più importanti dischi della storia della musica. I Beasties cambiano completamente suoni e si spingono verso la sperimentazione delle nuove soluzioni, lasciando bruciare l'aereo di Licensed to ill scoprendo l'esperienza del lavoro in studio, e da qui nascono classici fondamentali come Shake your ramp, Shadrach, Hey ladies e altri per citare i più famosi, per quanto anche in questo caso ogni brano sia essenzialmente eccezionale, dal primo all'ultimo. La gamma dei suoni aumenta vertiginosamente e così anche le soluzioni stilistiche, nonostante i nostri continuino a rimarcare fortemente il loro approccio apparentemente divertentistico nei confronti del loro lavoro. Chiude una lunga suite, B-boy bouillabaisse, uno dei loro migliori episodi di sempre.

  

STAND TOGETHER

1992. Siamo entrati negli anni '90 e la musica è notevolmente cambiata. Nel frattempo è arrivato il grunge, si sta creando in maniera sempre più decisa un concetto commerciale di crossover e i Beasties si pongono ancora una volta come pionieri dimostrando la loro genialità in Check your head. Ancora una volta tutto cambia sempre in meglio e i nostri compiono uno step che li porta a riscoprire le loro radici Hardcore Punk e, allo stesso tempo, a sperimentare nuove sonorità anche attraverso strumentali affascinanti, grazie al lavoro svolto da Mark "MoneyMark" Nishita. Se Licensed to ill esplora l'HH old school giocando sull'implementazione dei codici rock e se Paul's boutique dà maggiore profondità al tutto, nel 1992 il trio realizza un lavoro basato sulla musica nei confronti della quale il rappato occupa un livello maggiormente di contorno, lo si evince già dai primi brani. Jimmy James recita "This is the first song of the new album". Il nuovo album non è solo un nuovo album ma indica una direzione differente. In questo brano le liriche sono relativamente importanti. Questo discorso segue anche per la successiva Funky boss che espone un suono molto più fisico, lontano dalla ritmica usuale nel genere. E Gratitude completa il discorso ripescando a piene mani dal rock classico per realizzare un brano epico, classico. Lighten up sperimenta per la prima volta verso stili di musica legati all'universo del tribale e in generale della musica strumentale d'atmosfera, elemento che d'ora in poi sarà sempre presente, sempre con grande classe. All'ottima e old school Finger lickin' good segue un altro dei grandi classici, So what'cha want, collaborazione con i Cypress Hill. Time for livin' resuscita le atmosfere Hardcore Punk degli esordi e le trasporta nel suono degli anni '90. E' un episodio che conoscerà molto seguito e che segna l'energia sempre forte. Something's got to give è una famosissima strumentale che chiude idealmente la prima parte del disco, mentre la seconda percorre ed esaspera il lato più sperimentale dei nostri. L'album è una pietra miliare.

 

SURE SHOT

Due anni dopo la prova precedente e dopo la pubblicazione di tre veri gioielli arriva il momento del vero successo commerciale per il trio che però mantiene alto il livello del songwriting e lo spirito sempre forte e vero come agli inizi. Ill communication non è solo il simbolo della consacrazione a livello mondiale ma è anche il loro periodo più prolifico e più ricco di rimandi al rock, al punk, alla musica strumentale, oltre ad enfatizzare un primario interesse verso tematiche spiritualiste. Questo è l'anno di MTV e dei video storici in cui i nostri vengono conosciuti anche in Italia attraverso hit singles, cavalli di battaglia come l'opener Sure shot, Root down, Sabotage e Get it together. Anche su queste prove si evince la grande versatilità di un trio di artisti che comunque sembra portare alle estreme conseguenze la propria idea di cosa voglia dire suonare crossover. La già citata Sure shot diventa subito un classico al quale segue l'Hardcore Punk di Tough guy, passando per la strumentale Bobo on the corner per poi sfociare in uno dei trittici più amati e più conosciuti: Root down / Sabotage / Get it together, questa in collaborazione con Q-tip degli A tribe called quest. I brani che seguono sono sempre di ottimo livello ma più particolari, dimostrando la volontà da parte dei Beasties di dedicare la seconda parte dei loro dischi agli esperimenti sonori, tradizione che inizia con il disco precedente e che accompagna anche il successivo Hello nasty. Come detto sopra i nostri riscoprono le loro radici HC e nello stesso anno pubblicano Some old bullshit, raccolta dei loro primi brani tra i quali anche quelli contenuti in Polly wog stew. Nel 1995 arriva anche l'Aglio e olio E.P., che propone brani nuovi di zecca, rilettura novantiana di un passato mai dimenticato, che diventa immediatamente un pezzo di culto. Dopo il grande successo i nostri decidono di allontanarsi per un po dai riflettori per dedicarsi a progetti solisti e per abbracciare la causa del Free Tibet, che li assorbirà da lì agli anni a venire.  The in sound from way out! è una raccolta di alcuni tra i loro maggiori esperimenti strumentali che guadagna un buon successo.

 

UNITE

Il 1998 è l'anno del come-back, dopo ben quattro anni dall'ultimo disco ufficiale in studio. Questo desta alcune preoccupazioni nei fan i quali temono una virata stilistica o una perdita di mood. Da un certo punto di vista infatti questo disco si presenta in modo molto diverso dai precedenti, è molto più riflessivo, molto più serio e impegnato, dal mood più oscuro ma che allo stesso tempo contiene una lunga serie di perle di valore inestimabile, il dj Michael "Mix Master Mike" Schwartz fa il resto. L'Hardcore Punk viene omesso per fare posto ad un maggior numero di brani strumentali sperimentali che viaggiano verso lidi di bossanova e verso l'HH sperimentale dei primi anni '90. Il successo commerciale continua ad essere grandissimo negli Stati Uniti ma diminuisce considerevolmente in Europa, anche se i singoli reggono molto bene. E' stato spesso definito come il disco simbolo della svolta elettronica e si sente, spiazzante ma senza dubbio un capolavoro. Dopo le prime parentesi old school come l'opener Super disco breakin' e The move arriva l'elettronica di Remote control. Ma i veri pezzi forti, motori del cambiamento all'interno del trio, sono Body movin', della quale esistono due versioni, una più old school e un'altra fortemente elettronica, e soprattutto Intergalactic, ancora oggi nelle vette delle classifiche, senza dimenticare Three MC'S and one Dj. La seconda parte del disco è la più sperimentale e la meno conosciuta ma non per questo meno fondamentale. La sensazione generale è che i Beasties si stiano allontanando sempre più dagli anni '80 e dai primi '90 per abbracciare una musica lenta e riflessiva, fortemente legata all'idea del culto, una musica ultraterrena.


 

THE FIVE BOROUGHS

Sfruttando la scia dell'ultimo lavoro in studio, i Beasties pubblicano il loro primo vero Greatest Hits che contribuisce a rilanciarli nel mercato mondiale. Si tratta essenzialmente di un doppio disco che parla le varie lingue degli anni '80 e dei '90 e che contiene un brano come Alive che suona malinconico, parla di tempi passati insieme e dell'avanzare degli anni ed è un momento emblematico perchè gli anni 2000 segnano un passaggio fondamentale dal crossover alla sua distruzione verso un Hip Hop che comincia ad attraversare una grande crisi. Ed è quello che accade anche ai nostri che per anni risultano inattivi, alla ricerca di nuove ispirazioni. Dopo il disco country di Mike D sotto lo pseudonimo di Country Mike passano ben quattro anni prima che To the 5 Boroughs venga pubblicato. Si tratta di un ritorno al passato, alla riscoperta delle radici del loro sound e delle loro origini, un lavoro dedicato alla magica Grande Mela. I five boroughs sono Manhattan, Brooklyn, il Queens, il Bronx e Staten Island. Già dall'opener si capisce che i Monkeys si ripresentano sotto le loro vesti più old school in quello che è un po una sorta di Ill Communication degli anni 2000. Certamente gli anni iniziano a farsi sentire e le loro soluzioni sanno di qualcosa di già adottato in passato, ma regalano comunque un'ottima prova. L'esperienza paga. Nel frattempo fioccano DVD celebrativi e lavori collaterali fino al 2007, l'anno di The mix up, album controverso e particolare frutto di quelle sperimentazioni verso la musica extra-HH portate avanti da Check your head in poi. Il disco si presenta come un In sound from way out! Part 2 e fa capire che i nostri non hanno intenzione di adagiarsi, si muovono bene con esperienza pluriventennale verso linguaggi molto diversi tra di loro. L'idea che traspare è che ormai i Beasties possano fare ciò che vogliano senza vincoli, non che prima fosse così diverso.

 

MAKE SOME NOISE

MCA, Ad-Rock e Mike D sono ormai dei pezzi di storia, cominciano a sentire il peso degli anni e organizzano concerti sempre più raramente soprattutto in Europa, gli anni 2000 sono quelli della grande crisi e, inoltre, i tempi d'oro sono finiti ma tutti i grandi artisti ancora riconoscono la loro grande influenza sulla loro musica e sull'evoluzione dello stile in generale, classificandoli come una realtà davvero unica. Si comincia a parlare di un disco dal titolo Hot sauce committee che non verrà mai realizzato in favore del suo "sequel", Hot sauce committee Part 2, del 2011. In quei cinque anni i dubbi sulla salute dei nostri si fanno sempre più forti e risultano fondati quando nel 2009 Adam Yauch a.k.a. MCA dichiara di avere un tumore. Nonostante ciò le cose procedono anche se molto a rilento e il disco fatica ad uscire, viene continuamente rimandato mentre i nostri decidono di non suonare più live per ovvie impossibilità. Tuttavia, nonostante questo clima di tensione, all'uscita il disco sa stare perfettamente al passo e presenta dei pezzi molto interessanti, un po appassiti rispetto al passato ma sempre molto degni del nome che portano. I Beasties "sono qui solo per fare un po di musica", il loro messaggio lo hanno espresso, sono stati fieri portatori della bandiera negli scorsi decenni, dal dopo Hello nasty hanno deciso di produrre ottimi dischi per soddisfare la loro volontà di suonare, senza intralci, senza scadenze. Solo come loro sanno fare. Oggi piangiamo la morte di uno dei tre Monkeys, senza il quale le cose non saranno più le stesse. Tuttavia, il nome dei Beastie Boys continua ad echeggiare, come quel pezzo di storia che nessuno può omettere.

1964-2012.




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